LEGGERE LA FOTOGRAFIA | Làszló Moholy-Nagy

L’incontro del 6 marzo è stato posticipato al 20 marzo!

 

La prenotazione del posto a sedere è riservata ai partecipanti del crowfunding http://bit.ly/BibliotecaDellImmagine

Leggere la fotografia è un progetto culturale proposto da Fondazione Forma per la Fotografia nell’ambito delle iniziative relative alla realizzazione della Biblioteca dell’immagine. La Biblioteca avrà sede proprio a Forma Meravigli, Milano, e intende diventare la più importante biblioteca specializzata di fotografia in Italia. Sarà un luogo aperto a tutti ai fotografi, agli studiosi, a tutti gli appassionati di fotografia. Ma anche a ragazzi e bambini. 
Per informazioni e per sostenere il progetto: http://bit.ly/BibliotecaDellImmagine

Forma Meravigli è un’iniziativa di Fondazione Forma per la Fotografia in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano MonzaBrianza Lodi e Contrasto e Contrasto.

 

PROGRAMMA COMPLETO LEGGERE LA FOTOGRAFIA

 

Incontri sui libri che hanno fatto la storia della fotografia

 

Dal 16 gennaio al 6 marzo 2019 a Forma Meravigli

 

Mercoledì 16 gennaio, ore 18.30

CLAUDIO MARRA

WALTER BENJAMIN, PICCOLA STORIA DELLA FOTOGRAFIA (Einaudi)

Nel 1931 Walter Benjamin (1892-1940), uno dei massimi filosofi del Novecento, critico letterario e scrittore, pubblica sulla rivista tedesca Il mondo letterario un testo intitolato Piccola storia della fotografia. Gli ultimi anni venti erano stati un periodo di forte vivacità per la fotografia in Germania. Nel 1928 era stata inserita per la prima volta, come materia di insegnamento, nella scuola di design Bauhaus. Nel 1929 si era inaugurata a Stoccarda la grande mostra Film und Foto, nella quale la fotografia veniva presentata in tutti suoi sviluppi: artistici, comunicativi e di applicazione comune. Il testo di Benjamin rappresenta il primo tentativo di inquadramento storico-teorico di un fenomeno culturale complesso e ramificato, ormai fondamentale nella caratterizzazione della modernità. Le sue pagine ripercorrono le tappe fondamentali della vicenda fotografica con riferimenti all’evoluzione tecnica, ai rapporti con la pittura, alle ricadute socio-antropologiche, con un’acutezza di riflessione che travalica il contesto storico di origine rendendo ancor oggi questo testo una lettura fondamentale per comprendere il ruolo assunto dalla fotografia nella nostra cultura.

Claudio Marra è Professore Ordinario di Storia della fotografia presso l’Università di Bologna.

 

Mercoledì 23 gennaio, ore 18.30

FEDERICA MUZZARELLI

SUSAN SONTAG, SULLA FOTOGRAFIA (Einaudi)

Nel 1977 viene data alle stampe una raccolta di scritti di Susan Sontag (1933-2004), studiosa, scrittrice e attivista femminista americana. Tradotti in italiano l’anno successivo, quegli scritti divengono subito un classico per chiunque s’interessi, legga e si appassioni di fotografia. Il segreto della fortuna e della fama del libro risiede forse anche nella sua natura ibrida. Nei sei saggi che lo compongono, infatti, Susan Sontag lavora per illuminazioni e continue, affascinanti, citazioni dal cinema, dalla letteratura, dall’arte, alimentandole attraverso una costante contestualizzazione delle vicende della fotografia con la politica, la storia, la cultura, la comunicazione. Costruito come un susseguirsi di spunti, riflessioni e sollecitazioni, offerti con un andamento rapsodico che non abbandona il lettore fino alla fine del testo, Sulla fotografia coinvolge il lettore attraverso un apparato ricchissimo di definizioni spesso folgoranti che, se pure hanno nell’America e nella fotografia americana il principale palcoscenico, si rivelano in grado di parlare della fotografia in tutta la sua complessa identità

Federica Muzzarelli è Professore Associato di Fotografia e cultura visuale presso l’Università di Bologna-Campus di Rimini.

 

Mercoledì 6 febbraio, ore 18.30

MICHELE SMARGIASSI

ROLAND BARTHES, LA CAMERA CHIARA (Einaudi)

Roland Barthes (1915-1980), tra i maggiori intellettuali europei del secondo Novecento, autore di riflessioni seminali nei campi della critica letteraria, della semiologia, della retorica antica, dell’analisi della cultura di massa, con incarichi prestigiosi di insegnamento all’Écolè des hautes Étude en Sciences Sociales e al Collège de France, rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per una riflessione teorica sulla fotografia. Già autore nel 1961 del saggio pionieristico Il messaggio fotografico, nel 1980 dà alle stampe La camera chiara, che esce contemporaneamente in Francia e in Italia e sconvolge il modo di pensare la fotografia e di riflettere sulla sua identità. A partire da un titolo suggestivo e in parte misterioso, tanto da essere stato spesso male interpretato, Barthes ci introduce in una dimensione affettiva della fotografia, a partire dal proprio amore per le immagini, per quelle dei grandi autori ma anche per quelle dell’album di famiglia. Il risultato è un’analisi affascinante e molto personale, capace tuttavia di far emergere gli snodi teorici fondamentali di un mezzo che ormai invade in modo totale e permanente la nostra vita.

Michele Smargiassi è giornalista e critico di fotografia, autore di numerosi libri e del blog “Il fotocrate”.

 

Mercoledì 20 febbraio, ore 18.30

MARIA NADOTTI

JOHN BERGER, CAPIRE UNA FOTOGRAFIA (Contrasto)

Gli scritti di Berger sulla fotografia sono tra i più originali del Ventesimo secolo. La selezione di Capire una fotografia contiene venticinque testi, scelti da Geoff Dyer e organizzati in ordine cronologico, che danno conto della passione civile e politica di uno dei grandi intellettuali della nostra epoca e della sua instancabile esplorazione del mondo e dei linguaggi che lo raccontano. L’autore indaga l’opera di fotografi come Henri Cartier-Bresson, Martine Franck, Jitka Hanzlová, André Kertész, W. Eugene Smith, Paul Strand – e la vita degli uomini e delle donne fotografati – con un impegno, un’intensità e una tenerezza travolgenti. un grande saggio di teoria critica che si è costruito a poco a poco nel corso di oltre cinquant’anni. Saggista e critico dell’arte, ma prima di tutto narratore, John Berger (1926-2017) non smette di sorprendere e di confermarsi uno degli scrittori più amati e influenti del nostro tempo.

Maria Nadotti è giornalista, saggista, consulente editoriale e traduttrice; scrive di teatro, cinema, arte e cultura per testate italiane e estere.

 

Mercoledì 20 marzo, ore 18.30

DANIELA PERSICO E ALESSANDRO STELLINO

LAZSLO MOHOLY NAGY, PITTURA, FOTOGRAFIA, FILM (Einaudi)

Pittura Fotografia Film (1925) di Làszló Moholy-Nagy è insieme il manifesto teorico della fotografia moderna, una riflessione sull’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica scritta dieci anni prima del saggio di Benjamin, e un testo di teoria dei media e della cultura visuale che continua a stupirci per la sua attualità. Da un lato va considerato come uno dei documenti decisivi di quella straordinaria stagione di riflessione sul ruolo culturale della fotografia e del cinema che furono gli anni Venti e Trenta, in stretta relazione con gli scritti di registi e teorici come Vertov, Epstein, Benjamin e Kracauer, le sperimentazioni fotografiche di Man Ray e Rodcenko, i fotomontaggi dei costruttivisti russi e dei dadaisti berlinesi, il cinema astratto di Ruttmann, Eggeling e Richter. Dall’altro può essere letto come un testo che introduce per la prima volta alcuni dei temi ancora oggi al centro della teoria dei media e degli studi sulla cultura visuale: la capacità dei media di riorganizzare l’esperienza sensibile degli individui, il ruolo dell’arte nella sperimentazione di un uso umanistico-estetico della tecnologia, gli effetti epistemologici e sociali di quel primato del visivo che proprio allora cominciava a manifestarsi in piena evidenza.

Daniela Persico e Alessandro Stellino sono critici cinematografici e docenti di cinema. Insieme hanno fondato e dirigono il magazine online “Filmidee”.