Martin Schoeller, Close Up

Angelina Jolie, 2004
Angelina Jolie, 2004

CLOSE UP di Martin Schoeller

dal 23 novembre 2005 al 15 gennaio 2006

Martedì 22 novembre alle ore 18,30 si inaugura a Milano presso FORMA- Centro Internazionale di Fotografia la mostra Close Up di Martin Schoeller.

La mostra raccoglie una serie di 40 ritratti, realizzati da uno dei più interessanti, e innovativi fotografi di questi ultimi anni.

Martin Schoeller è un fotografo tedesco, giovane ma già molto celebrato, formatosi nel solco della tradizione fotografica del suo paese: i ritratti di August Sander, la scuola concreta dei Becher, la necessità di una fotografia che dimostri la chiarezza della visione e dell’intento dell’autore.

Arrivato negli USA nel 1999, comincia a lavorare per il settimanale New Yorker sviluppando una tecnica tutta personale di realizzare ritratti. Di fronte al suo obiettivo sfilano grandi attori come Jack Nicholson, Angelina Jolie, Brad Pitt, personaggi politici come Bill Clinton o grandi musicisti Prince, , Britney Spears, ma anche persone sconosciute o vicine al fotografo. Ogni ritratto possiede una forza incredibile e la capacità rara di rivelare il soggetto. Non esiste più il divismo, la politica, il glamour a sorreggere i personaggi: ognuno è ripreso in piano ravvicinato, e l’obiettivo sembra contenere a stento i visi, le espressioni, le diverse personalità. Ci appaiono disarmati e disarmanti, veri nella cruda realtà di queste immagini

Nessuna finzione è possibile e tutti i visi attraggono e respingono nello stesso modo. In queste foto non sparisce l’emozione. Perché Martin Schoeller, nel suo modo apparentemente impietoso di non nascondere nulla, né una ruga, né una piega del volto, né un occhio gonfio di lacrime, sa restituire di ogni personaggio una dimensione di realtà, di impudica messa a nudo.

Un’antropologia speciale e unica, quella creata da Martin Schoeller: una galleria di “tipi” in cui si gioca a trovare analogie e differenze, tratti simili o abissali distanze. L’espressione ridotta al grado zero produce una gamma di personalità tutte simili e tutte diverse.

Bill Clinton 2000
Bill Clinton, 2000

 

“La celebrità ha molto a che fare con la superficie e la saturazione e le grandi teste di Martin Schoeller spingono queste qualità fino al limite. Conferiscono al volto, all’espressione umana, una nuova dimensione e questa è anche la ragione per cui non riusciamo a smettere di guardarle. A questo servono i ritratti; per questo esistono.”(David Remnick- Direttore del New Yorker.  Dall’introduzione al volume Close Up, teNeus).

La mostra è realizzata in collaborazione con Camera Work, Berlino.

Martin Schoeller inizia la sua carriera in Germania. Nel 1993 parte per gli Stati Uniti e lavora come assistente di Annie Leibovitz iniziando a realizzare ritratti. I suoi lavori, grazie al forte impatto visivo, appaiono inizialmente sul settimanale The New Yorker, che lo sceglie per realizzare i ritratti dei protagonisti della vita internazionale, soprattutto Americana e in seguito raggiungono altre importanti riviste quali Vogue, Newsweek, Rolling Stone, GQ, Interview. Nel 1998 arriva il suo primo riconoscimento dall’ American Photography, seguito dal Communication Arts e nel 1999 riceve il Premio Alfred Eisenstaed Award for Best New Talent.

Alla mostra sarà associato un nuovo volume, pubblicato per l’occasione da Contrasto e introdotto da una testimonianza-poema di Wim Wenders dedicata all’amico Peter Lindbergh.