L’attività di ricerca del Centro si focalizza sul rapporto tra Fotografia, Arte e Femminismo nella cultura visiva contemporanea. Dagli ultimi decenni del Novecento, grazie anche all’espansione di strumenti di analisi favoriti dai cultural studies e dai gender studies, si sono andate progressivamente sviluppando aree di studi e ricerche che hanno posto al centro nuove identità e nuove istanze culturali e politiche. Tra queste, il ruolo della donna e il suo contributo all’arte e alla cultura visiva è stata una delle più feconde e importanti. All’interno di questa nuova area d’interesse, il ruolo e il significato delle pratiche fotografiche delle donne ha, a sua volta, costituito un filone di sviluppo negli studi scientifici, così come nelle iniziative museali e curatoriali.

Oggetto di studio del gruppo di ricerca sono le poetiche, le opere, le mostre che costituiscono il tessuto del rapporto tra donne, arte e fotografia e, dunque, del loro esplicito o potenziale contributo nella richiesta di emancipazione dello sguardo femminista.

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Per ogni incontro il FAF propone una serie di letture e spunti di riflessione sui temi. Ecco le letture consigliate dopo l’incontro con Lorenzo Castore.

Paradiso - Lorenzo Castore • Micamera BookstoreLorenzo Castore
Paradiso
Peliti Associati, Roma 2005

Paradiso è il secondo progetto editoriale di Lorenzo Castore, le fotografie raccolte in questo libro sono state scattate a L’Avana e a Città del Messico tra il 2001 e il 2002 e raccontano senza filtri il periodo trascorso da Castore in America Latina. Dagli scatti, di cui è protagonista il colore, emerge l’urgenza del fotografo di lavorare senza costrizioni, seguendo liberamente il proprio istinto nel tentativo di restituire una realtà autentica, andando al di là degli stereotipi iconografici che caratterizzano tipicamente la rappresentazione di queste terre.

Ultimo Domicilio - Lorenzo Castore (firmato) • Micamera Bookstore

Lorenzo Castore
Ultimo Domicilio
L’Artiere Edizioni, Bologna 2015

“Questo lavoro è diviso in sette capitoli. Ciascuno racconta la storia di una casa. Ho conosciuto queste case per motivi differenti. In alcune ho vissuto, altre erano abbandonate…case che ho visitato, case che ho posseduto, case di altre persone. Tutte raccontano qualcosa che cercavo in anni di spostamenti. Ciascuna casa descrive un mondo interiore complesso, senz’altro legato alla mia vita personale, ma anche, spero, all’esperienza collettiva. Queste case parlano di passaggio e intimità.” Così Lorenzo Castore descrive “Ultimo Domicilio”, un lavoro che nasce, ancora inconsapevolmente, nel 2008 quando, durante un viaggio a Sarajevo e Mostar, fotografa interni di case abbandonate durante la guerra, lasciate dietro di sé da un giorno all’altro insieme a tutti gli effetti personali appartenuti a chi le abitava. Nel corso degli anni il lavoro si sviluppa in una struttura solida, funzionale e del tutto personale, come è la modalità di Castore. Le case della guerra di Sarajevo e Mostar incontrano in questo lavoro la casa della storia (Finale Ligure), la casa della gioventù e della poesia (Casarola), la casa della ricerca di un padre (Brooklyn), la casa della madre (FontensyMauvoisin) e la casa di un nuovo inizio (Cracovia, la casa di Castore).

EWA & PIOTR – LeporelloLorenzo Castore
Ewa & Piotr
Les Editions Noir sur Blanc, Parigi 2018

Con Ewa e Piotr, Lorenzo Castore racconta la storia di un incontro improbabile.Tra il 2007 e il 2013, quando viveva in Polonia, Castore si imbatte in una donna stravagante per strada. Anche se non scambiano neanche una parola il fotografo ne rimane profondamente impressionato. Quando, grazie ad un amico, riesce a rintracciarla, scopre le sue terribili condizioni di vita: Ewa e suo fratello Piotr vivono in un appartamento decrepito situato in una strada di Cracovia. Abbandonati a se stessi, alcolizzati, senza gas, senza elettricità, senza acqua calda, Ewa e Piotr rivelano la loro esistenza in frammenti e si lasciano fotografare a poco a poco. Castore intreccia le proprie fotografie con immagini d’archivio e foto di famiglia a lui affidate dal fratello e dalla sorella. Con il suo lavoro, non giudicante e poetico, in cui l’orrore e la bellezza sono così vicini, Castore ci incoraggia a guardare l’altro senza pregiudizi, senza paraocchi e senza paura.

Photography as Critical Practice: Notes on Otherness (Critical Photography): Bate, David: 9781789381986: Amazon.com: BooksDavid Bate
Photography as Critical Practice: Notes on Otherness
Intellect Ltd, Londra 2021

L’altro è un argomento di grande interesse all’interno e all’esterno della pratica e della teoria fotografica contemporanea, ma resta un soggetto trascurato al di fuori del campo ormai consolidato degli studi postcoloniali. Questo volume raccoglie fotografie e saggi che riguardano aspetti dell’alterità e del lavoro visivo. Presentate insieme, le immagini e gli scritti critici lavorano insieme per costruire una nuova prospettiva sociale sulle questioni di alterità e per evidenziare la fotografia come forma di pratica critica. Con un distacco dalle concezioni esistenti dell’alterità nel discorso postcoloniale, Photography as Critical Practice pone l’accento sulla condizione umana non come un concetto liberale, ma come qualcosa di formato e incorniciato da una più ampia dimensione di alterità sociale, sessuale e culturale. Comprendendo i contributi di Elina Ruka, Katrin Kivimaa, Parveen Adams e Liz Wells, il libro offre un’affascinante nuova visione dell’alterità della fotografia.

La fotografia sociale. Ediz. illustrata : Christolhomme, Michel: Amazon.it: Libri

Michel Christolhomme
La fotografia sociale
Contrasto, Roma 2010

Sinossi:“La fotografia sociale è quel tipo di fotografia impegnata, di documentazione, strumento di informazione sulle problematiche relative alla società contemporanea. È un tipo di fotografia militante il cui obiettivo è di testimoniare a favore delle vittime e il cui scopo è di contribuire alla risoluzione delle principali problematiche sociali attraverso una testimonianza che possa agire in maniera diretta sull’evoluzione della mentalità umana e civile”. Così Michel Christolhomme, curatore e autore dei testi di questo volume, definisce la fotografia sociale: una vocazione e un impegno per chi la pratica. Le immagini scelte per questo volume mostrano come intere generazioni, uomini e donne, abbiano scelto di mettere la loro visione al servizio delle vittime della sofferenza. Dal diciannovesimo secolo ad oggi, la fotografia sociale non ha mai smesso infatti di registrare l’inesorabile resoconto della tragicità della condizione umana. Mostrando i drammi nascosti del pianeta, in molti casi è riuscita persino a migliorare le sorti delle persone ritratte.

Understanding Photojournalism: Good, Jennifer, Lowe, Paul: 9781526612236: Amazon.com: BooksJennifer Good e Paul Lowe
Understanding Photojournalism
Routledge, Londra 2017

Understanding Photojournalism esplora l’interfaccia tra la teoria e la pratica nel cuore del fotogiornalismo, tracciando le questioni critiche che i fotogiornalisti e i picture editor considerano nella loro pratica quotidiana e collocandole nel contesto. Illustrando la storia e la teoria del fotogiornalismo, questo libro  ne spiega lo sviluppo storico e contemporaneo; chi crea, seleziona e fa circolare le immagini; l’etica, l’estetica e la politica di questa pratica. I casi di studio internazionali, scelti con cura, rappresentano una sezione trasversale di fotografi, pratiche e periodi chiave del fotogiornalismo, consentendo agli studenti di comprendere le questioni centrali e i concetti critici. Illustrato con una serie di fotografie e di casi di studio, tra cui interviste a fotogiornalisti contemporanei, questo libro è una lettura essenziale per gli studenti che frequentano corsi universitari e sulla fotografia nell’ambito di un’ampia gamma di discipline e include una guida commentata per ulteriori letture e un glossario di termini per ampliare ulteriormente lo studio.

Family Frames: Photography, Narrative and Postmemory : Hirsch, Marianne: Amazon.it: LibriMarianne Hirsch
Family Frames: Photography, Narrative and Postmemory
Harvard University Press, Cambridge – MA 1997

Le fotografie di famiglia – istantanee e ritratti, affisse al frigorifero o esposte in cornici dorate, stipate in scatole da scarpe o catalogate in album – conservano la storia ancestrale e perpetuano i ricordi. In effetti, la fotografia è diventata il principale strumento di auto-rappresentazione della famiglia. In Family Frames, Marianne Hirsch scopre l’inganno e il potere che si celano dietro questa documentazione visiva. Hirsch esplora in modo provocatorio le convenzioni fotografiche per la costruzione delle relazioni familiari e discute le strategie artistiche per sfidare queste costruzioni. Quando catturiamo la nostra famiglia fotograficamente, spesso rispondiamo a un’immagine idealizzata. Gli artisti e gli scrittori contemporanei, mostra Hirsch, hanno messo a nudo il divario tra la realtà vissuta e un ideale percepito per testimoniare le contraddizioni che danno forma alle rappresentazioni visive di genitori e figli, fratelli, amanti e famiglie allargate. Questo libro mette a nudo le passioni e le rivalità, le tensioni e le ansie che per la maggior parte sono rimaste ai margini o fuori dagli album di famiglia. E ci permette anche di apprezzare il potere delle fotografie di famiglia e il ruolo importante che hanno assunto nel plasmare la memoria personale e culturale, in particolare attraverso le dislocazioni traumatiche del dopoguerra e del dopo Olocausto. Family Frames offre sia un’analisi teorica che un’appassionata esplorazione delle fotografie. Tutti coloro che hanno a cuore le foto di famiglia hanno ora una nuova cornice per guardarle.

I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia LeicaHans-Michael Koetzle
I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica
Contrasto, Roma 2017

Introdotto da un testo del curatore della mostra Hans-Michael Koetzle, il libro presenta 12 sezioni che intrecciano insieme l’ordine tematico con la cronologia, in un percorso che va dalla nascita della fotocamera Leica fino alle più recenti visioni.Attraversando diversi generi e percorrendo più paesi del mondo, nel volume come al Museo del Vittoriano ci sono le immagini dei più grandi interpreti internazionali che hanno fatto della Leica il proprio strumento creativo di espressione d’elezione. Dalle fotografie in bianco e nero di Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Sebastião Salgado, Elliott Erwitt e Gianni Berengo Gardin, fino al colore di Fred Herzog e Joel Meyerowitz, il lettore potrà ammirare il meglio della fotografia internazionale con uno sguardo privilegiato sull’Italia. Accanto alle immagini di Gianni Berengo Gardin, il volume dedica spazio anche alle fotografie di altri interpreti italiani d’eccezione come Piergiorgio Branzi, Paolo Pellegrin, Valerio Bispuri e Lorenzo Castore.

Exils - Josef Koudelka (I edizione riveduta, in lingua italiana) • Micamera Bookstore

Josef Koudelka
Exils
Alinari, Firenze 1997

Di origine cecoslovacca e membro dell’agenzia Magnum, Joseph Koudelka, nel 1961, inizia una documentazione fotografica che ancora continua, dedicata al popolo Tzigano e in genere alle minoranze, a tutto ciò che è destinato ad estinguersi e risulta, in qualche modo, “esiliato”. È in questo contesto che nasce il volume “Exils”, una serie di splendide fotografie scattate in Europa e negli Stati Uniti, dal 1968 ai primi anni ’80, che documentano la straordinaria sensibilità visiva di uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea “Exils” è stato pubblicato per la prima volta dal Centre National de la Photographie in occasione di una mostra presentata a Parigi, al Palais de Tokyo nel 1988. Ha ricevuto il premio come miglior libro di fotografia dall’International Center of Photography di New York.

 

Suspended Conversations: The Afterlife of Memory in Photographic Albums: Langford, Martha: 9780773533929: Amazon.com: BooksMartha Langford
Suspended Conversations: The Afterlife of Memory in Photographic Albums
McGill-Queen’s University Press, Montreal 2001

In Suspended Conversations Martha Langford mostra come gli album fotografici raccontino storie intime e rivelatrici di individui e famiglie. Piuttosto che isolare la singola fotografia, trattare gli album come testi o sostenere che la fotografia ha soppiantato la memoria, l’autrice dimostra che l’album fotografico deve essere considerato nel suo insieme e interpretato come una performance visiva e verbale che estende la coscienza orale. Questa seconda edizione, che presenta una collezione di diari di viaggio fotografici, memorie, raccolte tematiche e saghe familiari compilate tra il 1860 e il 1960 e conservate dal McCord Museum of Canadian History, comprende una prefazione rivista e ampliata e nuove fotografie degli album di Notman. Stampato a colori , il materiale migliorato mette in risalto le sfumature e i dettagli distinti di ogni album, dando loro nuova vita per raccontare le loro storie. Gli album sono custoditi dalle famiglie, raccolti come illustrazioni del passato dai musei di storia sociale ed esaminati dagli studiosi per ciò che possono rivelare su atteggiamenti e sensibilità, ma quando non c’è nessuno a raccontare la storia, l’intrigo dell’album diventa un puzzle, una conversazione sospesa. Langford sostiene che la coscienza orale fornisce la chiave mancante. Mettendo in relazione fotografia e oralità, spiega come gli album siano stati concepiti per funzionare come performance e come possiamo svelare i loro misteri. Un affascinante sguardo alle preoccupazioni dei secoli precedenti, Suspended Conversations porta la fotografia nella grande conversazione su come ricordiamo e come mandiamo le nostre storie nel futuro.

The Photographer As Autobiographer - Schmitt Arnaud | Libro Palgrave Macmillan 09/2022 - HOEPLI.itArnaud Schmitt
The Photographer as Autobiographer 
Palgrave Macmillan, Cham – Switzerland 2022

Questo libro esplora le memorie ibride, che combinano testo e immagini, scritte da fotografi. Contestualizza questa sottocategoria di scrittura di vita da una prospettiva storica nel contesto generale della scrittura di vita, prima di adottare un approccio strutturale e cognitivo al rapporto testo/immagine. Mentre gli autobiografi utilizzano le fotografie principalmente per la loro funzione illustrativa o referenziale, i fotografi hanno un’interazione molto più complessa con le immagini nei loro racconti autobiografici. Questo libro esplora come l’aspetto visivo di un libro di memorie possa alterare drasticamente la risposta del lettore all’opera, ma anche come, in altri casi, le parti visive sembrino scollegate dal testo o sottoutilizzate.

Marie Sordat (a cura di)
Eyes Wild Open. O
n a Trembling Photography
André Frère Editions, Marsiglia 2018

Questo libro mette in luce le relazioni esistenti tra diverse generazioni di fotografi la cui pratica è tanto intuitiva quanto brusca o trasgressiva. Emerso dopo la Seconda guerra mondiale con pionieri come Robert Frank, William Klein e i fondatori della leggendaria rivista giapponese Provoke, questo approccio singolare alla fotografia rimane particolarmente produttivo nella creazione contemporanea. Riunendo questa famiglia di fotografi, il cui lavoro copre più di 60 anni, questo libro permette al lettore di visualizzare i legami tra passato e presente, di riscoprire i classici, di trovare nuovi talenti e di comprendere le varie influenze di questo patrimonio fotografico fino ad oggi.