Mario De Biasi, Acqua e vita

Mario De Biasi
Mario De Biasi

Dal 4 al 15 aprile 2007, presso Forma, Centro Internazionale di Fotografia, si terrà un’importante mostra fotografica dedicata ad un artista eclettico, capace non solo di immortalare scene di una quotidianità che accomuna diverse culture, ma anche di seguire percorsi ispirati dalla sua passione creativa: Mario De Biasi.

Attraverso le immani esposte il visitatore potrà costruire un percorso visivo del tutto personale tra passato e futuro, tra un viaggio in bianco e nero nel mondo per ritrarre le persone a tavola e un’esplosione di colore per trasformare materiali semplici come la plastica e la carta in opere d’arte.
Gli scatti dedicati al “mondo a tavola” ritraggono con la forza del bianco e nero la nostalgia di un quotidiano rassicurante, lontano ma irripetibile e alle volte sconosciuto come la foto del guardiano del Duomo che mangia nella sua “schichèta”. Momenti in cui lo stare a tavola è allo stesso tempo un rituale, un piacere, una voglia di comunicare, la soddisfazione di un bisogno e la di rappresentazione di civiltà. Le storie che Mario De Biasi racconta in questa esposizione sono accomunate dall’acqua: un elemento semplice e prezioso che accompagna sia il pasto semplice sia quello più sontuoso. Un fil rouge che il visitatore ritrova anche nell’allestimento. Mario De Biasi è soprattutto un uomo curioso che ama sperimentare, confrontarsi e approfondire temi non strettamente legati al reportage.

Mario De Biasi
Mario De Biasi

Nel 2004 mentre lavorava a uno dei suoi molti progetti – quello dei cuori- ha utilizzato materiale che aveva a portata di mano, i casa, per comporne uno: i tappi delle bottiglie dell’unica acqua che beve… Ferrarelle.

Il risultato di questo esperimento è rappresentato da più di 80 fotografie piene di vita, di personalità e di energia. Dal racconto di questo esperimento che si è trasformato in un vero e proprio progetto emerge la visione di un artista che usando la propria curiosità riesce a creare atmosfere da sogno con materiali poveri e inconsueti. «Ho strappato l’etichetta rossa, immortalando “ferr” e “elle”, la “le” e la “F” su sfondi colorati, con angolature diverse, ma senza usare luci particolari ritoccare le immani al computer» racconta Biasi. «Il risultato di questa mia “distrazione” dallo studio sui cuori è un viaggio onirico, è u racconto d’acqua nato da un’ispirazione spontanea che deriva dal mio solito senso inesauribile di curiosità» conclude l’arista. Le stampe di questa passione fulminea hanno riposato nello studio di De Biasi finché un amico dell’artista, dopo averle viste lo presenta al nuovo proprietario di Ferrarelle: Carlo Pontecorvo.

Mario De Biasi
Mario De Biasi

La curiosità che ha portato Mario de Biasi da Nord a Sud, da Est a Ovest, che gli ha fatto immortalare donne e uomini di tutto il mondo in immagini forti, dure ma anche piene di speranza si trasforma in questa mostra in curiosità di vivere, di sognare, di trovare nuove strade da percorrere, nuovi orizzonti da raggiungere e storie diverse da raccontare.

Mario De Biasi è nato a Belluno nel 1923. Milanese di adozione, nel 1948 presenta a sua prima mostra personale. Nel 1953 inizia la collaborazione con la rivista Epoca, per la quale realizza centinaia di copertine ed innumerevoli reportage in ogni parte dl mondo: per oltre 30 anni la sua vicenda professionale si è intrecciata con quella del giornale. Le sue opere sono state esposte n tutto il mondo, ha pubblicizzato oltre novanta libri di fotografia e ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali. All’attività di fotografo affianca quella di disegnatore alla quale si dedica con passione quando non fotografa e non insegna.