17 novembre 2021, ore 18.30 – Triennale Milano

Lettura sceneggiata di
Voglio proprio vedere
Interviste impossibili ma non improbabili ai grandi fotografi

di Michele Smargiassi
con la partecipazione di Betta Cucci nel ruolo di Tina Modotti

Triennale Milano, in collaborazione con Fondazione Forma per la Fotografia, presenta la lettura sceneggiata diVoglio proprio vedere. Interviste impossibili ma non improbabili ai grandi fotografi di Michele Smargiassi,edito da Contrasto per la collana In parole, con la partecipazione di Betta Cucci nel ruolo di Tina Modotti.

Il libro raccoglie sei interviste immaginarie ad altrettanti grandi fotografi del passato: Robert Capa, Nadar, Tina Modotti, Vivian Maier, Eugène Atget e W. Eugene Smith, sei incontri straordinari con persone straordinarie.

Nella prima parte dell’incontro, l’autore racconterà origine, carattere e contenuti del libro. Aseguire approfondirà specificamente la figura di Tina Modotti per introdurre la seconda parte, che è una lettura a due voci, insieme all’attrice Betta Cucci, che interpreterà TinaModotti.

Giornalista, scrittore e cultore della fotografia, Michele Smargiassi risale anacronisticamente il tempo per porre a tutti alcune domande sulla loro vita e sulle loro opere.
Nella finzione letteraria Smargiassi incontra dunqueNadar, personalità unica della fotografia dell’Ottocento e padre del ritratto contemporaneo; Robert Capa, forse il più celebre fotogiornalista della storia, tra i fondatori dell’agenzia Magnum; Vivian Maier, la taciturna bambinaia-fotografa scoperta casualmente da un giovane americano pochi anni prima della sua morte. E poi ancora Eugene Smith, geniale fotografo di Life, al quale è stato dedicato il più importante premio per il fotogiornalismo; Eugène Atget, mozzo, attore e fotografo, celebre per le sue vedute di Parigi; infine Tina Modotti, fotografa, militante politica e attrice, nata in Italia ma la cui vita si è divisa tra gli Stati Uniti e il Messico dove morì in circostanze misteriose.
Nelle pagine del libro, originale ibrido di saggio e fiction, attraverso le parole (ritrovate o immaginate) di sei personalità complesse e affascinanti, Smargiassi cerca di indagare alcuni temi cruciali della cultura fotografica: il mestiere e il ruolo sociale del fotografo, la narrazione delle immagini, la guerra e l’impegno, il rapporto con lo spettatore, la fotografiaanonima. E soprattutto cerca la risposta a una domanda che risuona da quasi duecento anni: perché fotografiamo?

Michele Smargiassi è giornalista professionista da oltre trent’anni, prima a “L’Unità”poi a “La Repubblica”, dove si è occupato di cronaca e cultura. Coltiva la sua passione per la storia sociale e l’antropologia della fotografia scrivendo articoli e saggi (uno dei quali, sulla fotografia familiare, e apparso sugli annali della Storia d’Italia Einaudi), curando mostre e pubblicazioni, collaborando con musei e istituzioni, tenendo conferenze e corsi. Tra i suoi libri: Un’autentica bugia. La fotografia, il vero, il falso (Contrasto, 2009), Sorridere (Contrasto, 2020). Fa parte del direttivo della Societa Italiana di Studi di Fotografia e dei comitati scientifici del Centro italiano per la fotografia d’autore di Bibbiena e della Fondazione Nino Migliori. Cura il blog Fotocraziasu “La Repubblica”. 

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