Cristina Nuñez

Selfportrait As Myself prende il via con Cristina Nuñez, protagonista dell’incontro del 9 marzo.

 

Cosa rappresenta l’autoritratto nella nostra epoca?

“Mi sono resa conto che mi faceva bene. Perché il cuore del mio lavoro è trasformare le cose brutte, la sofferenza, la droga, la prostituzione in una risorsa”. Cristina Nuñez a proposito dell’atto di fotografarsi: un gesto che è auto-terapia, una ricerca volta a conoscersi, un metodo per sviluppare il processo creativo.

Artista-fotografa autodidatta, il cui lavoro è stato pubblicato ed esposto a livello internazionale, Cristina Nuñez è anche facilitatrice del processo creativo con il suo metodo SPEX.  Dopo un’adolescenza come eroinomane e prostituta Cristina Nuñez scatta autoritratti come una sorta di auto-terapia, ma anche per esplorare e stimolare la sua identità creativa e per aumentare l’autostima, specialmente in momenti di crisi. Si rende così conto che questa pratica può essere utile ad altri, costruisce The Self-Portrait Experience (SPEX), un dispositivo per esplorare la propria vita interiore usando l’autoritratto fotografico, che include le direttive per la scelta e la percezione intuitiva delle immagini e per la costruzione dei progetti autobiografici. Dal 2004 impartisce workshop SPEX in moltissimi contesti, dalle carceri alle accademie d’arte e fotografia, in Italia e in moltissimi paesi nel mondo.

Nel 2020 ha ottenuto un dottorato per pubblicazioni presso il College of Arts, University of Derby, sulla sua pratica artistica e sul metodo SPEX. Ha anche ottenuto il Diamond Phototherapy Award 2020, come riconoscimento per la sua pratica con la fotografia terapeutica con lo SPEX sia nel suo lavoro autobiografico dal 1988 che nel lavoro con più di 3.700 persone dal 2004. Dall’inizio della pandemia, sta lavorando al progetto Emotional (R)Evolution, un progetto composto da video autobiografici, autoritratti e i progetti dei partecipanti ai workshop SPEX.