Albert Watson, Il coniglio bianco

 

Callie il Coniglio, Sherman, Conn., 2008
Callie il Coniglio, Sherman, Conn., 2008

 

Dal 18 settembre al 22 novembre 2009

“In Alice nel paese delle meraviglie, quando il coniglio bianco scompare dentro il buco, incontra molte strane e surreali visioni. Ho pensato che il Coniglio Bianco fosse una buona metafora per questa mostra”.(Albert Watson)

Leslie Weiner in Yohji Yamamoto, Londra, 1989
Leslie Weiner in Yohji Yamamoto, Londra, 1989

Giovedì 17 settembre alle ore 18.00 inaugura a Forma, Centro Internazionale di Fotografia, la mostra di Albert Watson, IL CONIGLIO BIANCO.

Il talento eclettico di Albert Watson si snoda attraverso quattro decadi e una produzione sterminata di immagini. La straordinaria capacità di trasformare in icona qualsiasi soggetto, fa di Watson un protagonista di primo piano della fotografia internazionale e uno dei ritrattisti di moda più acclamati e richiesti. Sono celebri i suoi ritratti di Mick Jagger, Jack Nicholson, Alfred Hitchcock, della famiglia reale inglese (Watson è stato il fotografo ufficiale delle nozze del Principe Andrea con Sarah Ferguson), di Kate Moss e di B.B. King.

Ma colpisce soprattutto la sua capacità di muoversi con eguale maestria su strade diverse, dal ritratto alla fotografia di moda, al paesaggio, allo still life, realizzando sempre immagini di grande seduzione e fascino, dalla composizione ineccepibile, che si imprimono nella nostra mente con forza unica.

Per la mostra di Forma, Albert Watson veste i panni del coniglio bianco, the white rabbit di Alice nel Paese delle Meraviglie, e ci invita a seguirlo nello straordinario mondo delle sue immagini, lungo i percorsi fatti di diversi rimandi visivi e intellettuali che l’autore, vivendo e osservando, ha messo insieme, immagine dopo immagine. Nuove, straordinarie fotografie, ritratti sorprendenti, panorami grandiosi. L’ultimo lavoro dedicato a Las Vegas, insieme alle foto famose, ai ritratti delle celebrities,  alle immagini per la moda, al fascino inquieto e silenzioso degli oggetti di cui Watson cerca sempre di cogliere l’essenza.

“Invece di avere una o due strade da percorrere, io posso scegliere tra una quantità di strade possibili e mi ritrovo così nella stessa situazione del bambino e della roccia. Ho molte soluzioni a disposizione, e la scelta a volte per me è difficile, perché tra tutte le soluzioni devo preferire quella giusta. Ma ho imparato che la soluzione giusta è quasi sempre la più semplice”. (Albert Watson)